Lettera a p. Alberto Pelucchi |
Venegono Superiore, 23 luglio 2006
Al rev.mo padre provinciale Alberto Pelucchi
Rev.mo padre Alberto, dopo un cammino prima individuale e poi di gruppo, dopo giornate intere passate a riflettere sul come, quando e perché, eccoci a scriverLe questa lettera. Da tempo alcune famiglie e singoli del nostro gruppo stanno ragionando e pregando intorno all'idea di creare una comunità residenziale di famiglie. Questo desiderio è maturato dopo un lungo discernimento sul progetto che Dio ha su di noi e sgorga da percorsi differenti intrecciatisi in una storia collettiva: quella del gruppo Laici Missionari Comboniani -LMC- di Venegono. Vediamo la scelta di vita che stiamo cercando di realizzare come un modo per mettersi in gioco totalmente: nelle relazioni, nell'opzione verso i poveri, nell'accoglienza e nella missione. Il progetto che abbiamo steso nel corso di questi anni dettaglia meglio la nostra idea di comunità di famiglie, come luogo umile e autentico di testimonianza del Vangelo. E proprio a questo documento che alleghiamo La rimandiamo per entrare più nel merito del sogno. Effettivamente ad oggi si tratta proprio di un sogno che, pieni di speranza e carichi di gioia, siamo a condividere con Lei ed idealmente con tutta la famiglia comboniana. Dopo un cammino serio di riflessione siamo arrivati a sintetizzare nelle poche pagine del progetto lo stile di vita che vorremmo incarnare nel quotidiano. Arrivati a questo punto, la distanza tra sogno e realtà ha un nome e cognome precisi: la struttura abitativa adatta ad incarnare nella realtà quotidiana quello che abbiamo concettualizzato nel progetto su carta. Eccoci arrivati al nocciolo della questione: fin da quando ci siamo imbarcati in questa avventura, ci siamo sentiti legati a filo doppio alla famiglia comboniana all'interno della quale tutti noi ritroviamo una comunanza di vedute e di intenti. Non si tratta solo di questo: i motivi che ci fanno sentire "comboniani" sono molti e dovrebbero essere riletti nella storia di ciascuno di noi. Come figli che si avviano all'età adulta con l'aiuto benevolo dei genitori, anche noi proviamo a bussare alla porta della provincia italiana per chiedere un aiuto per avviare il nostro progetto. Nel concreto, consultatici con alcuni padri di Venegono e non solo, abbiamo motivo di ritenere che una parte del "castello" (sede della comunità sita in Venegono Superiore) potrebbe essere una soluzione concreta e fattibile per fungere da struttura abitativa della comunità cui aneliamo. Ci sono diverse motivazioni alla base della nostra convinzione: la dislocazione geografica, isolata e spaziosa ma al tempo stesso immersa in una comunità territoriale viva; la presenza storica dei comboniani nel comune e non solo; la struttura con una possibilità di accoglienza importante, per noi e per i bisogni della comunità; la nostra familiarità con "i muri" del castello che trasudano un po' anche della nostra storia. Sappiamo che la richiesta non è di poco conto, sia per gli impatti economici, sia per la destinazione in parte nuova della struttura, sappiamo altresì che dietro questa richiesta rimangono da definire le modalità operative e concrete: il come, il dove ed il quando. Tuttavia ci piacerebbe sapere se una proposta del genere potrebbe incontrare il favore Suo e -di riflesso- dei padri comboniani italiani. A valle di una iniziale approvazione potremo (dovremo) passare insieme a delimitarne meglio i confini. Restiamo ovviamente a disposizione anche per un incontro personale con Lei ove poter approfondire e/o chiarire quanto brevemente esposto. Grati per l'attenzione e certi di una Sua risposta, La abbracciamo nella fede.
In profondo spirito di comunione il gruppo LMC di Venegono |