Mozambico: ipotesi Carapira |
Ciao carissimi. Qui tutto bene. Per quanto riguarda il nostro futuro ancora non sappiamo. Stiamo aspettando delle risposte, ma per ora niente di certo e quindi continuiamo la ricerca. Per gli incontri siamo chiaramente disponibili. Lunedì sera abbiamo cenato con p. Raffaello e si è parlato chiaramente di LMC. Ora speriamo di incontrare p. Claudio e gli altri LMC per capire meglio com'è la situazione. L'idea di stabilire dei luoghi dove indirizzare i laici è sicuramente buona, anche se penso che oltre a questo bisognerebbe fare prima un po' di chiarezza qui; capire chi sono i lmc, la formazione che va fatta, in modo da non lasciare sempre all'iniziativa personale del padre responsabile di turno, ma fare come negli altri Paesi dove l'équipe formatrice è composta da più persone (laici chiaramente).
Carapira potrebbe essere uno di questi posti. La zona è interessante perché la presenza comboniana è di lunga data, le attività non mancano e il provinciale del Mozambico sostiene il movimento laicale. In questo momento ci sono due laici, un brasiliano (Carlos Alberto) e una portoghese (Sandra). Tra qualche mese dovrebbe ritornare una brasiliana che fino a novembre dell'anno scorso lavorava in un'altra zona del Mozambico e un'altra portoghese. Fino a qualche mese fa sapevo che ci sarebbe dovuto andare anche Claudio Gori, ma ora non ne so più nulla. L'idea iniziale era di creare due comunità, una a Carapira (vi si trova la comunità dei padri che gestisce una scuola industriale e quella delle suore che gestisce un ospedale) e una ad Anchilo (anche qui le comunità dei padri e delle suore che gestiscono insieme un centro catechetico e di formazione). Le due comunità distano circa 150 km (strada asfaltata), quindi un nulla per l'Africa. Oltre a ciò ci sono le altre comunità comboniane sparse nella zona. In questo momento Carlos Alberto dovrebbe già essersi inserito nella scuola e insegnare oltre a fare vari lavori (è elettricista). Sandra (professoressa di portoghese) è arrivata quando noi siamo partiti, a fine novembre, quindi sarà in fase di ambientamento. L'idea comunque è quella di non sfruttare solo i laici per le doti professionali, ma di sviluppare la propria vocazione e permettere ai LMC di vivere sufficientemente vicino per sviluppare progetti propri e condividere la missione. È infatti in questa linea che io e Daniele abbiamo lavorato in questi anni per sviluppare il gruppo dei LMC in Mozambico. Il nostro grande successo è stato far passare la linea che i LMC dovessero stare vicini per poter condividere e far crescer il carisma. Non è stato facile, ma grazie anche all'appoggio dell'odierno provinciale, ci siamo riusciti.
Questa è un po' la situazione. Un forte abbraccio, Silvia |