Giovani Famiglie Comboniane in cammino |
Giovani famiglie comboniane in cammino 5 Gennaio 2005
Siamo tre giovani coppie che si sono conosciute durante il cammino GIM di Venegono. Riconosciamo nella nostra storia l’importanza della spiritualità del Comboni che vogliamo cercare di vivere con scelte concrete. Con questo documento vogliamo presentarci, raccontare la nostra storia, mettere per iscritto i prossimi passi che il nostro cuore ci suggerisce di compiere, e i desideri che sentiamo.
Chi siamo Siamo Giuliano e Alessandra Zanardi, abitiamo a Paderno Dugnano alla periferia di Milano e siamo sposati da 8 mesi. Giuliano 28 anni, operaio in una ditta di motori elettrici ed Alessandra Miotto, 28 anni, educatrice professionale nel ramo del disagio minorile. Entrambi siamo cresciuti in parrocchia svolgendo impegni diversi. Io, Alessandra, ho frequentato il cammino GIM e ho avuto la possibilità di fare un campo di missione in Brasile nell’agosto 2001. Io, Giuliano ho continuato i miei impegni in oratorio soprattutto in campo caritativo. Abbiamo iniziato a frequentare da settembre 2004 i gruppi di condivisione di ACF. Siamo Silvia e Davide Stefanoni, giovane famiglia da 1 anno e mezzo, viviamo a Locate Varesino. Silvia, 24 anni, infermiera; Davide, 27 anni, consulente informatico. Entrambi abbiamo avuto la fortuna di crescere in famiglie che ci hanno trasmesso l’importanza di vivere in questa società i valori del vangelo. Abbiamo svolto attività di animazione nella nostra parrocchia; poi il desiderio di conoscere altre realtà e nuovi volti ci ha portato a vivere significative esperienze di volontariato e a percorrere il cammino GIM. Dal 2003 frequentiamo un gruppo di condivisione di ACF. Nel settembre dello scorso anno abbiamo visitato in Mozambico il progetto ESMABAMA. Siamo Paola, 27 anni impiegata presso la Curia Arcivescovile di Milano e Alberto Tomasich 28, consulente commerciale, sposati da giugno 2004 ora viviamo a Gorla Minore (VA). Dopo un lungo periodo di attività di animazione nelle nostre parrocchie di origine, Passirana di Rho (MI) e Marnate (VA) abbiamo frequentato il GIM di Venegono (dove ci siamo conosciuti). Io, Alberto ho conosciuto i Comboniani al Giubileo degli Oppressi di Verona e ho poi deciso di partecipare al cammino GIM. Al termine di questo ho avuto la possibilità di fare un campo di missione in PERÙ. Io, Paola ho iniziato a frequentare i comboniani al campo estivo di Castel Volturno nel 2001, e ho poi frequentato il cammino GIM e partecipato al campo di Andria nel 2002.
La nostra storia Le nostre strade si sono intrecciate durante gli anni del cammino GIM ma ancor più al termine. Una volta scoperto che la nostra vocazione era quella matrimoniale, e sentendo dentro di noi il carisma comboniano, nell’estate del 2002, giunti alla conclusione di un cammino di discernimento forte, impegnativo, che alcuni di noi hanno frequentato, ci siamo ritrovati col desiderio di continuare ad incontrarci per condividere i nostri problemi e i nostri sogni, tenendo al centro il Signore. Il seme che il cammino GIM ha messo nei nostri cuori esigeva di essere coltivato nelle nostre scelte di vita e nella nostra quotidianità. Abbiamo cosi cominciato ad incontrarci una volta al mese nelle nostre case, per dei momenti di preghiera e di condivisione. Più volte ci siamo ritrovati a verificare ed interrogarci sul cammino intrapreso e in questi momenti con franchezza ognuno esprimeva i propri desideri e le proprie necessità nei confronti del gruppo. Infatti quello che all’inizio voleva essere un gruppo che si preparava a creare un vicinato solidale, si è trasformato in un numeroso gruppo di giovani coppie che con pazienza si è messo a camminare e a crescere insieme. Ad oggi siamo 6 giovani coppie di sposi e 4 coppie di fidanzati. Durante questi tre anni abbiamo scoperto:
Questo gruppo è per noi un punto di forza, un luogo prezioso dove sentiamo quella comunione di cuori che nasce dalla preghiera. Continueremo sicuramente in questo percorso che abbiamo iniziato.
I prossimi passi Ci ritroviamo in un punto della nostra storia in cui, dopo aver ricevuto tanto ci sentiamo chiamati a dare, secondo le nostre capacità e possibilità. In continuo dialogo e confronto con i padri, fratelli e suore comboniane, tocca a noi ora essere i protagonisti e provare creare un cammino per laici missionari comboniani. Abbiamo così individuato dei passi concreti con cui iniziare ad aprire questa nuova strada: - incontrare i missionari comboniani di Venegono per confrontare le nostre proposte e idee con le loro per porre le basi per creare un cammino di laici missionari comboniani; - essere promotori di attività di animazione missionaria utilizzando e valorizzando le strutture del castello di Venegono Superiore; - chiedere un accompagnamento spirituale alla famiglia comboniana; - cominciare a collaborare allo “studio” di possibili esperienze per famiglie in terra di missione; - creare un collegamento con gli altri gruppi di laici comboniani in Italia; - creare uno spazio dedicato nel sito www.giovaniemissione.it. I sogni futuri Sogniamo di vivere in pienezza il progetto che Dio ha su ognuno di noi. Siamo consapevoli che il nostro vissuto e tutto ciò che abbiamo ricevuto hanno creato dentro di noi una vocazione famigliare col carisma comboniano. Abbiamo il desiderio di tradurre questo carisma con semplicità nella nostra vita attraverso scelte concrete e coerenti: qui dove ci troviamo, e altrove in terra di missione. Sogniamo una comunità di famiglie che condivida prima di ogni altra cosa, l’essere famiglia e la spiritualità comboniana. Comunità che accolga chi ritorna dalla missione e chi si prepara a partire. Una comunità che sostenga i progetti che coinvolgono i laici in terra di missione. Luogo di formazione, animazione e accoglienza.
“Una cosa vorrei dirvi. E’ una cosa speciale per coloro che sono sensibili alle cose belle. Abbiate un sogno, abbiate un bel sogno. Seguite soltanto un sogno. Il sogno di tutta la vita. La vita che è un sogno è lieta. Una vita che segue un sogno si rinnova di giorno in giorno. Sia il vostro un sogno che miri a rendere liete Non soltanto tutte le persone, ma anche i loro discendenti. E’ bello sognare di rendere felice tutta l’umanità. Non è impossibile…” |