Missione e... motivazioni alla partenza: preghiera |
25 marzo 2007
Canto iniziale L’incontro con Cristo non fa restare in un’intimità chiusa con Lui, ma porta a partire. Se è importante il movimento verso Gesù, resterebbe incompleto se non avesse l’altro percorso da Cristo ai fratelli, sarebbe troppo egoistico, uno spreco troppo grande. È Cristo che, senza chiedere nulla in cambio, si offre completamente all’umanità. A me, a te. E chi se ne fa discepolo ne deve imitare il percorso. Sapendo che “il cammino si fa camminando”, niente ci viene dato per scontato. Ogni giorno ho bisogno della motivazione e decisione che mi spinge ad essere discepolo/a del Signore.
SALMO: DISCEPOLO E ANNUNCIATORE DEL SIGNORE PARTIAMO DA NOI… (condividiamo incontri o preghiere)
Missione è partire Missione è partire, andare, lasciare tutto, uscire da noi stessi, spaccare la corteccia dell’egoismo che si rinchiude nel nostro piccolo “io”. È smetterla di girare intorno a noi stessi, come se fossimo noi il centro del mondo e della vita. È non lasciarsi intrappolare dai problemi del mondo piccino al quale apparteniamo… l’umanità è più grande! Missione è partire continuamente senza percorrere chilometri di strada. È soprattutto accorgersi degli altri, scoprirli e incontrarli come fratelli e sorelle. E se, per incontrarli e amarli, è necessario solcare i mari e volare per i cieli, allora missione è partire e raggiungere i confini del mondo. (Helder Camara)
Chi resta in patria, non è “lasciato a casa”. L’inquietudine del Vangelo e la sollecitudine per il suo annuncio, sempre che la buona notizia ci abbia davvero cambiato la vita, ci spingono sempre verso qualche “partenza”. Dovrebbero nascere spontanei la preghiera e l’impegno missionario. Una delle forme principali della missione è proprio il miracolo della fraternità, la dedizione alla sua cura non è mai tempo perso e neppure tempo sottratto ad altre urgenze del “fare” missionario. (missionario francescano)
canto finale |