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Missione ad gentes: cammino storico, geografico e teologico Stampa

CAMMINO STORICO, GEOGRAFICO E TEOLOGICO

 

STORIA

Anche se l’amore di Comboni per la Missione nasce leggendo i libri di Missionari Giapponesi o di Missionari che tornavano da esperienze di Missione in Oriente, il “SUO UNICO AMORE FU PER L’INFELICE NIGRIZIA”, identificabile in quegli anni con l’AFRICA CENTRALE.

La decisione di spingersi nel cuore dell’Africa nasce dal fatto che le Missioni, in quella zona, erano state chiuse; fatiche, clima insopportabile malattie e l’estrema condizione di povertà in cui era costretta la gente, avevano reso l’impatto con questa realtà, a chi si era avvicinato prima di lui, enorme, quasi intollerabile dal punto di vista umano. Ma è proprio questa condizione in cui riversava il Popolo dell’Africa Centrale, il più povero ed il più infelice, anche dal punto di vista della fede, che spingono Comboni ad andare avanti sempre più, a non desistere da ciò che aveva iniziato con tanto entusiasmo perché capisce che non si tratta di una Missione “sua”, ma “è Gesù che ama questo popolo, PRIVILEGIATO perché ULTIMO.”

Fino a quel momento, invece, le Missioni erano legate prevalentemente ad una presenza colonizzatrice, oppure erano presenti sulle coste, centro nevralgico delle rotte commerciali.

Comboni spezza anche questo modo di intendere la Missione e mette a punto una nuova strategia missionaria: ANDARE DOVE SONO GLI AFRICANI.

 

GEOGRAFIA

Il Popolo Africano aveva dovuto sopportare diverse tribolazioni, non da ultima la piaga della schiavitù; la sofferta diaspora verso Paesi lontani ed economicamente più ricchi come l’Europa, le Americhe e l’Asia, in particolare l’India, era diventata ormai una dura realtà quotidiana per le popolazioni che si trovavano a subire la scelta altrui di avere una famiglia divisa forzatamente e privata dei suoi elementi più giovani destinati alle piantagioni ed ai lavori manuali nelle Americhe, per quanto riguarda gli uomini, mentre, per le donne il destino era quello delle corti centro-asiatiche, ottomane, arabe ed ai principati indiani.

Partendo, quindi, dal principio “ANDIAMO DOVE SONO GLI AFRICANI”, le Missioni Comboniane si aprono, dapprima, verso l’America del Nord e l’America Latina.

In America del Nord si cerca inizialmente uno sbocco di tipo finanziario; i missionari che erano stati inviati in quella zona, infatti, erano dei FRATI MENDICANTI.

In America Latina, invece, si cerca si rivolgere l’attenzione verso le minoranze; teniamo in considerazione, infatti, il fatto che nel solo Brasile il 20% della popolazione discende dagli Africani deportati.

In entrambe le realtà Americane, oggi, l’impegno e l’intento Comboniano è lo stesso delle altre Missioni con un proposito in più, però, quello di far scoprire ai discendenti di quanti sono stati portati via con la forza dall’Africa da dove provengono, a che cultura appartengono e renderli consapevoli, non solo della loro storia ma anche del loro valore di persona umana, delle loro capacità, per meglio vivere la propria vita insieme agli altri.

Negli anni '80 il Vaticano chiede di aprire una Missione in Asia. Non è una volontà che nasce dalla tradizione comboniana, ma da PROPAGANDA FIDE dello stesso Vaticano legato alla Cina, paese in cui abita ¼ dell’umanità.

Il progetto iniziale è, ovviamente, quello di partire per imparare la lingua ed il paese prescelto sono le Filippine, sempre per creare la dimensione Missionaria di apertura verso la Cina.

In Cina la situazione, invece è più problematica. Ci si trova di fronte a due realtà diverse per quanto riguarda la Chiesa; una sottostà al regime, mentre l’altra non è ufficiale, una sorta di “chiesa sotterranea” perseguitata, i cui Vescovi venivano catturati e messi in prigione. L’unica via per accedere a questo Paese era quella di tipo commerciale e, quindi, i Comboniani partono ed entrano in Cina come mercanti.

L’Africa, comunque, mantiene sempre un ruolo per così dire “privilegiato” nel cuore della Missione Comboniana, ma anche in questo caso non ci si limita più all’Africa Centrale. La suddivisione delle terre “a tavolino” da parte dei colonizzatori, aveva fatto sì che diverse tribù venissero ulteriormente frammentate in Stati divisi da linee immaginarie di confine. La Missione Comboniana, seguendo sempre il Principio di Comboni, porta i Missionari a seguire le tribù e l’etnie su invito dei Vescovi.

 

TEOLOGIA

Il Concetto di MISSIONE AD GENTES è cambiato nel tempo.

Fino al Concilio Vaticano II il dogma che perdurava da secoli era quello di S. Cipriano “NON C’È SALVEZZA SENZA CHIESA”.

La Chiesa veniva, quindi, vista come una seconda “Arca di Noè” sulla quale necessariamente doveva salire il maggior numero di “Anime” possibili; ciò portava i Missionari a non accettare quanto di diverso ci fosse nelle altre culture o religioni.

Un esempio per tutti può essere quello del Togo: Paese che sotto la colonizzazione tedesca si è visto bruciare ogni simbolo che fosse riconducibile alla cultura locale.

La SVOLTA si ha con il Concilio Vaticano II che ha ribadito la centralità dell’ANNUNCIO; lo Spirito Santo opera anche al di fuori della Chiesa, “SOFFIA DOVE VUOLE” (S. Giovanni), quindi anche in altre culture ed in altre religioni. IL MISSIONARIO DEVE RISPETTARE QUESTO NUOVO MODO DI VEDERE LE COSE.

Il Comboniano, quando parte per la Missione, deve rispettare la cultura e la religione già presente, accettando con il cuore quanto c’è di positivo e da qui porre le basi per indirizzare il Messaggio Evangelico. Starà, poi, a chi ascolta e sta a contatto con chi annuncia accettare o meno quanto viene proposto.

DIO SALVA ATTRAVERSO ALTRE VIE A NOI NON CONOSCIUTE e gli uomini devono capire e sapere che anche queste sono vie di salvezza.

Il GRANDE CAMBIAMENTO messo in atto dal Concilio è stato quello di far entrare in modo vivo ed attivo il concetto di “REGNO DI DIO” nella vita della Chiesa e della Missione.

Più di una volta Gesù ha parlato della sua presenza sulla Terra per realizzare il REGNO DI DIO -TUTTO IL RESTO VI SARÀ DATO IN PIÙ-

Oggi è difficile dare a questa espressione un significato chiaro, anche se il messaggio di fondo si è capito, ovvero, se prima la salvezza si raggiungeva attraverso la Chiesa, oggi bisogna ricercare e rendere possibile il “REGNO DI DIO”, ovvero qualcosa di talmente grande ed importante da andare al di là della Chiesa stessa.

I Missionari, quindi, vengono inviati ad annunciare, a portare il REGNO DI DIO anche dove la Chiesa non c’è; per cui ci sono tante persone nel Mondo che lavorano per il Regno di Dio.

Le Leggi del Regno di Dio sono le BEATITUDINI ed il compito del Missionario oggi è quello di proclamarle in modo tale che il Regno di Dio sia presente nel Cuore di tutti gli uomini.

LA CHIESA, QUINDI, È AL SERVIZIO DEL REGNO DI DIO E NON IL CONTRARIO.

Oggi, quindi, il Comboniano quando annuncia non può non tener presente questo ed i tre valori che ne derivano: PACE, SOLIDARIETÀ E GIUSTIZIA.

Nel Mondo le realtà di grande necessità sono infinite, ma è necessario che i Comboniani si identifichino in una OPZIONE FONDAMENTALE. Questo fa capire che non si può essere presenti ovunque.

Un esempio per tutti:

Nel 1989 cade il MURO di BERLINO e ci si trova a scontrarsi con una realtà nella quale il 90% della popolazione è atea. È stato chiesto l’Intervento dei Comboniani, ma non è stato possibile. Ci si trova in Europa, un luogo in cui tutti hanno la possibilità di credere, di incontrare Gesù, se solo lo volessero.

L’OPZIONE FONDAMENTALE dei Comboniani sono quei Paesi in cui Gesù non è stato annunciato o non sufficientemente conosciuto.

 


Combinazione Onlus - associazione di volontariato - c.f.: 90035090126