Comunità territoriali: il caso Sicomoro Stampa

MONDO DI COMUNITÀ E FAMIGLIA



TRACCE PER LA COSTRUZIONE DI UNA COMUNITÀ TERRITORIALE

 

CHE COSA SONO?

Sono costituite da persone e famiglie che, avendo un forte radicamento sul territorio, scelgono di dare vita al loro desiderio di comunità e di solidarietà continuando a vivere nella propria abitazione. Dal 1998 questa esperienza si sta concretizzando attraverso la stipulazione di patti di mutuo aiuto nei quali le persone diventano vicendevolmente risorsa le une per le altre. Si ricercano momenti di incontro imperniati sulla condivisione, dove si esercita il racconto e l'ascolto senza giudizio. Si cercano modi di concretizzare il legame anche sul piano economico, attraverso varie forme di condivisione dei beni, oppure con una revisione critica dei propri consumi riferendosi all'esperienza dei Bilanci di Giustizia, partecipando a Gruppi di Acquisto Solidale, o partecipando a forme di risparmio etico.

Si attivano e si rinforzano i collegamenti con il territorio e all'interno di Mondo di Comunità e Famiglia le Comunità Territoriali potranno trovare analoghi percorsi con i quali confrontarsi per costruire una rete comunicante in costante collegamento.

Sono un'alternativa possibile ed esportabile, sono un seme di qualificazione umana e sociale, sono un ponte per tutti tra il bisogno di prassi solidali e la sua sperimentazione.

 

QUALI PASSI PER COSTITUIRLA

  • un gruppo di persone, singoli e famiglie che vivono in una certa prossimità geografica, si ritrovano periodicamente nella prospettiva di accompagnarsi a vicenda
  • hanno utilizzato il metodo della condivisione che ha permesso di conoscere più in profondità gli altri ma soprattutto se stessi.
  • Dopo un cammino di due anni dove si è consolidato il metodo del racconto, dell'ascolto, e del non dibattito, il gruppo manifesta contemporaneamente alcune esigenze:

1 continuare ad esistere

2 consolidare delle prassi di auto e mutuo aiuto nella vita quotidiana finalizzate alla realizzazione piena del proprio stile di vita.

  • Al tal fine si avvia la strutturazione di un patto che sarà sottoscritto, e che resterà in vigore sino a che verrà ritenuto utile dai membri del gruppo.
  • In ogni incontro mensile, il gruppo entra nello specifico di un articolo e lo scrive.

 

SE LA COMUNITÀ RESIDENZIALE PROPONE LA POSSIBILITÀ DI UN ALTERNATIVA GLOBALE FAVORITA DAL VIVERE ACCANTO, LA COMUNITÀ TERRITORIALE POTRA' RIUSCIRE UGUALMENTE A FARE UNA PROPOSTA COMPLESSIVA SUDDIVIDENDO IL TUTTO IN SETTORI COMUNICANTI

 

IL PATTO

  • definizione delle finalità generali. Riconoscendo l'esigenza della famiglia e della persona di accompagnarsi reciprocamente per meglio esprimere le proprie potenzialità si decide...
  • definizione del metodo di accompagnamento. Per meglio valorizzare le diversità, si decide di utilizzare per affrontare i vari argomenti il metodo della condivisione perché...

 

GLI ARGOMENTI CHE DOVRANNO ESSERE CONTENUTI NEL PATTO SONO:

  • La ricerca interiore di tipo culturale e spirituale
  • La ricerca di strumenti per essere dei consumatori consapevoli, il Gruppo di Acquisto Solidale, la pratica e l'utilizzo dei Bilanci di Giustizia, la diffusione del commercio equo e solidale...
  • La ricerca di strumenti economici e finanziari ( cassa comune, risparmi etici, cassa di solidarietà...) che sottolineino lo sforzo di coerenza sul tema del denaro dei valori perseguiti sul piano ideale dalle diverse persone
  • L'introduzione della banca del tempo, dei talenti e dei saperi, in una prospettiva di scambio gratuito dei beni
  • Il sostegno concreto, nei limiti delle proprie possibilità, verso forme di sostegno alle diverse forme di accoglienza che ogni famiglie ed ogni persona deciderà di mettere in atto
  • La ricerca di un luogo fisico che possa essere vissuto come la casa, la sede della comunità territoriale
  • L'introduzione di attività culturali e concrete di legame con il territorio circostante...

 

Nel corso di un anno o più, il gruppo andrà a scrivere un patto, che sancirà la nascita di una Comunità Territoriale, e se lo statuto del Mondo di Comunità e Famiglia verrà ritenuto un contenitore dentro il quale poter vivere un'ulteriore forma di accompagnamento, si presenterà al Consiglio generale di MCF la domanda di adesione.

 

A questo punto la Cordata delle Comunità Territoriali avrà una nuova partecipazione che arricchirà le altre storie di questa nuova che si presenta all'orizzonte.

... allora corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un Sicomoro, poiché doveva passare di là.

Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua".

In fretta scese e lo accolse pieno di gioia.

Vedendo ciò, tutti mormoravano: "È andato ad alloggiare da un peccatore!". Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: "Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto".

Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo; il Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto". (Luca 19,4-10)

 

la carta di vita

La carta di vita è lo strumento guida dell'associazione "IL SICOMORO". In essa sono descritte le finalità, lo spirito dell'associazione e le regole che i membri si sono impegnati liberamente a vivere ognuno con la propria specificità e in comunione con gli altri.

È uno strumento dinamico, frutto di convinzioni, esperienze di vita, maturazione nella fede e pertanto necessariamente soggetto a modifiche, integrazioni, secondo le necessità ed evoluzioni dell'associazione. Dovrà essere riconfermata ogni anno dall'assemblea dei soci con parere favorevole unanime e sottoscritta ed accettata integralmente da tutti i soci.

 

le origini

L'associazione il Sicomoro è stata fondata da alcune famiglie appartenenti al gruppo famigliare della Parrocchia di San Giovanni Battista in Trenno a Milano.

Dall'esperienza del gruppo famigliare parrocchiale, basata sul confronto con le Sacre Scritture, si sono creati spontaneamente interventi di aiuto e solidarietà, sia all'interno del gruppo che in quartiere, che via via hanno portato a voler cercare di vivere il Vangelo in maniera più radicale. A tale riguardo è sembrato che uno stile di vita sobrio ed essenziale, una solidarietà tangibile, un sostegno comune a situazioni di disagio presenti sul territorio sarebbero potuti diventare per le famiglie utili strumenti coi quali aiutarsi a realizzare questo progetto. La comunione con il Parroco è sempre stata intesa quale condizione importante.

Il desiderio di avere qualcosa da condividere tra famiglie e di operare per situazioni di disagio nasce da una forma di insoddisfazione dovuta al fatto di intuire grandi potenzialità tra noi, osservando per contro il nostro accontentarci del quotidiano.

Per dare risposta a questa esigenza, dal 1995 il gruppo ha iniziato a delineare delle possibili risposte. Prima tra tutte l'idea di un magazzino viveri comune, giudicata in seguito limitata per le capacità del gruppo e difficilmente realizzabile dal punto di vista tecnico-organizzativo per il dislocamento dei nuclei famigliari in quartiere.

Successivamente sono stati promossi una serie di incontri con altre famiglie, comunità e associazioni (Terz'ordine Francescano, famiglie di Baggio, CasAperta di Brescia, Comunità di Villapizzone, Nomadelfia) con lo scopo di cercare risposte e confronti di esperienze al fine di meglio comprendere e tracciare la strada da percorrere.

Nell'aprile 1997 alcune famiglie hanno deciso di avviare il progetto di associazione basato inizialmente sulla solidarietà e un incontro di preghiera settimanale in forma allargata a tutte le famiglie del gruppo.

Il 24 febbraio 1998 quattro famiglie del gruppo e il parroco hanno fondato l'associazione "IL SICOMORO" che prevede come primo atto significativo la messa in comune dei proventi da lavoro.


lo spirito dell'associazione

Lo scopo primario dell'associazione è vivere la fraternità evangelica e favorire tra i soci l'unione dei cuori, il distacco dai beni materiali e l'educazione all'essenzialità nello spirito delle prime comunità cristiane descritte negli Atti degli Apostoli (At 2,42-48 e 4,32-35) e trasmettere questo messaggio attraverso la testimonianza di uno stile di vita tra i soci e di una solidarietà concreta e tangibile verso gli altri.

L'idea nasce da un reale bisogno di cambiamento del vivere quotidiano attuale, condizionato ormai troppo spesso da un sistema di vita decisamente orientato alla cultura "della divisione" (ognuno pensi a se stesso) che, contrariamente a quanto propagandato, non è in grado di generare ricchezze per l'umanità (gioia, serenità, pace, amore...) ma povertà (insoddisfazione, indurimento dei cuori, sfruttamento dei deboli, ingiustizia "tollerata").

L'associazione vuole essere un'opportunità concreta per quelle famiglie e persone che desiderano vivere un'esperienza di solidarietà, condivisione e fede. In essa ognuno si senta in libera relazione con gli altri secondo le proprie capacità e realizzi, per scelta individuale, come può e crede, i principi condivisi. Il collante principale sia la libera volontà di stare insieme, ciascuno coi propri limiti e bisogni. Ognuno conservi la propria identità, le proprie responsabilità e autonomie nella conduzione della vita quotidiana, con la consapevolezza di essere più ricco perché avrà sempre dei fratelli al suo fianco.

 

Gli strumenti principali che l'associazione si è data sono:

a) la "cassa comune" dei proventi da lavoro

b) un fondo destinato alle opere di solidarietà

c) un cammino di crescita nella fede puntuale, basato sulla preghiera e la meditazione della Parola

 

la solidarietà

La solidarietà è un segno concreto della esperienza di vita della comunità, che cerca di esprimere questo valore alla luce della propria fede. Gli aiuti saranno principalmente orientati al sostegno delle famiglie e ai minori in difficoltà e si esprimeranno non solo a livello economico ma anche in forme di accoglienza, assistenza, sostegno morale, educazione alla fede cristiana.

 

il cammino di fede

Come Zaccheo ha dovuto superare la folla, così per noi la crosta delle abitudini e delle inerzie è sicuramente l'ostacolo che ci impedisce di fare altri passi. Ma il Signore ha posto fiducia in Zaccheo ed ora la pone in noi. Come lui, arcipeccatore, ha aperto la porta di casa a Gesù, così dovrà essere la nostra risposta. Mantenere l'apertura mentale verso le diverse mete che il Signore ci offre, ci aiuterà a guardare sempre avanti e a non sclerotizzarci nelle abitudini della vita.


il Sicomoro Trust

I soci fondatori al fine di gestire i propri proventi da lavoro e i fondi dell'associazione in modo trasparente hanno costituito un Trust denominato "Sicomoro Trust".

Scopi del Trust sono:

a) provvedere al sostentamento ed alle esigenze di vita di tutti i soci attraverso un fondo detto "pane quotidiano".

b) amministrare a favore dei soci un fondo pari al 2% dei proventi da lavoro denominato "fondo di previdenza".

c) versare il 3% dei proventi da lavoro di tutti i soci su un fondo denominato "fondo di solidarietà" destinato alle opere di solidarietà promosse dall'associazione.

 

le regole

Premessa necessaria è che ogni indicazione di ordine pratico non viene formulata né per ingabbiare le idee, né tanto meno per limitare l'azione dello Spirito che comunque orienterà opportunamente le scelte dell'associazione.

 

1) i proventi da lavoro e il sostentamento quotidiano

Tutti i soci dovranno versare i loro proventi da lavoro al Sicomoro Trust. Ogni socio preleverà in completa libertà e autonomia dal fondo "pane quotidiano" quanto gli necessita per condurre un tenore di vita sobrio e decoroso.

2) i nuovi soci

L'associazione è aperta a tutti coloro che vogliono condividerne le finalità senza nessuna distinzione di sesso, razza, ceto sociale.

A chi richieda di associarsi è domandato un periodo di affiancamento, durante il quale spartire in tutto la vita dell'associazione, tranne la condivisione dei proventi da lavoro.

Non è condizione vincolante e indispensabile che un socio percepisca reddito in quanto lo spirito della condivisione non si basa su ciò che un socio offre o possiede, ma su quello che è in grado di dare alla comunità.

3) il fondo previdenza del Sicomoro Trust

È un fondo a disposizione dei soci ed ha lo scopo di far fronte a particolari necessità, imprevisti, futuro dei figli, acquisti onerosi, malattie, ferie, ecc.

I soci maturano una quota di detto fondo secondo le modalità previste nel Sicomoro Trust.

I prelievi dal fondo potranno essere effettuati solo con parere favorevole di tutti i soci.

E' importante premettere che i soci devono ricercare sempre l'accordo tra loro sia in veste di richiedenti che di autorizzanti.

La quota spettante o parte di essa può essere richiesta dal socio in qualsiasi momento.

Un socio può richiedere una somma superiore a quella maturata ma comunque non superiore al 50% della quota totale del fondo.

Il socio richiedente sarà debitore verso il fondo della quota prelevata. A sua discrezione potrà reintegrarla in qualsiasi momento parzialmente o totalmente.

Se un socio lascia l'associazione prima di aver saldato un debito verso il fondo dovrà impegnarsi alla restituzione dello stesso compatibilmente con le sue disponibilità.


ASSOCIAZIONE "IL SICOMORO"

 

STATUTO

art. 1 Denominazione

IL SICOMORO è una libera associazione di volontariato ai sensi dell'art.14 e segg.del codice civile con sede in Milano, presso la Parrocchia S. Giovanni Battista in Trenno.

Il nome Sicomoro si riferisce al brano del Vangelo di Luca (19,1-10) che descrive la conversione di Zaccheo. Come il sicomoro è la pianta sulla quale Zaccheo sale per poter vedere Gesù, così l'associazione può diventare un mezzo per tutti coloro che cercano di "vederlo".

 

art. 2 Scopi e finalità

L'associazione persegue esclusivamente fini di solidarietà sociali, escluso quindi ogni scopo di lucro. È aperta a tutti coloro che vogliono condividerne le finalità con preferenza alle famiglie.

Essa si propone di:

2.1 vivere e testimoniare un autentico stile di vita evangelico in comunione con la Chiesa, in particolare attraverso la condivisione dei beni tra i soci con lo scopo di favorire:

- l'unione dei cuori tramite la solidarietà e la fraternità.

- l'educazione all'essenzialità.

- il distacco dai beni materiali.

- il graduale passaggio da una cultura di "singola famiglia", che comunque deve essere sempre presente e tutelata, ad una cultura più orientata a "comunità di famiglie e persone", nella quale alcuni aspetti di vita sia di natura materiale che spirituale, possano essere vissuti insieme agli altri.

- un cammino assiduo e puntuale di crescita spirituale.

2.2 promuovere e sostenere opere di solidarietà (anche con enti e associazioni aventi scopi analoghi) orientate principalmente al sostegno delle famiglie e dei minori in difficoltà.

 

art. 3 Carta di vita comunitaria

È lo strumento guida dell'associazione. In essa sono descritte le finalità, lo spirito dell'associazione, le indicazioni concrete e regole di vita che i soci si sono impegnati liberamente a vivere ognuno con la propria specificità e in comunione con gli altri. I soci si obbligano a mantenere uno stile di vita rispettoso dei principi e delle indicazioni in essa contenute.

 

art. 4 Fondi dell'associazione

L'associazione per scelta non ha fondi propri.

Demanda la gestione di contributi provenienti da offerte di soci, privati, enti pubblici e privati, al Sicomoro Trust che li destinerà in opere di solidarietà come descritto al punto 2.2.


art. 5 Soci

Sono soci dell'associazione le persone fisiche che aderiscono all'associazione condividendone le finalità.

5.1 doveri dei soci

i soci s'impegnano a:

- accettare quanto specificato nel presente Statuto e nella carta di vita comunitaria.

- prestare il proprio servizio nell'associazione senza alcun compenso economico.

- mettere in comune i proventi del proprio lavoro devolvendoli al Sicomoro Trust nelle mani del suo Trustee.

- lasciare spontaneamente l'associazione nel caso non ne condividano più gli scopi e le finalità.

5.2 ammissione di nuovi soci

- i nuovi soci sono ammessi all'associazione dall'assemblea dei soci con parere favorevole all'unanimità.

- ai nuovi soci è richiesto un periodo di affiancamento durante il quale condividere in tutto la vita dell'associazione, tranne la condivisione dei beni. La durata di tale periodo è definito nella carta di vita comunitaria.

5.3 uscita di un socio

- un socio può decidere liberamente e in qualsiasi momento di lasciare l'associazione. Deve avvisare per iscritto il Presidente almeno con tre mesi di anticipo.

- se un nucleo famigliare cessa di esistere per separazione dei coniugi, per gli stessi, vengono meno le condizioni per essere considerati soci.

- se un coniuge o un componente di un nucleo famigliare, dichiara di non condividere più le finalità e lo stile di vita dell'associazione e decide pertanto di lasciarla, tutto il nucleo famigliare deve lasciare l'associazione in quanto essa non deve essere motivo di divisione di una famiglia.

- preso atto che un socio cessa di essere tale, di tale cessazione l'assemblea dei soci ne prende atto con una delibera che ratifica l'accaduto.

5.4 morte dei soci

- la morte di un coniuge o di un componente di nucleo famigliare nulla modifica del rapporto in essere tra l'associazione e il nucleo famigliare stesso.

- in caso di morte dei coniugi di un nucleo famigliare con figli (naturali, adozione, affido), i soci si renderanno disponibili alla crescita e al sostentamento degli stessi.

5.5 diritti nei confronti dell'associazione

- un socio (salvo delibere o atti approvati dall'assemblea dei soci) non ha alcun diritto di ordine patrimoniale né di altra natura nei confronti dell'associazione, né può rivendicare compensi o restituzioni di quote.


art. 6 Organi dell'associazione

Sono organi dell'associazione:

- l'Assemblea dei Soci

- il Presidente

- il Vice-Presidente

6.1 L'assemblea dei soci

- È l'organo deliberante dell'associazione ed è composta da tutti i soci con pari diritto di voto che abbiano compiuto la maggiore età. Ogni socio ha diritto a un voto. La delega può essere data solo agli aventi diritto al voto.

- L'assemblea dei soci si riunisce almeno una volta all'anno ed ogni qualvolta lo ritenga opportuno il Presidente o ne facciano richiesta motivata almeno un decimo degli associati. Ha competenza generale di indirizzo dell'associazione

- Le delibere dell'assemblea sono valide, solo in prima convocazione, col voto favorevole della metà più uno dei presenti salvo quanto precisato al punto 6.1.4.

- In caso di parità la delibera sarà considerata non approvata.

- Per le seguenti delibere è richiesta l'approvazione all'unanimità:

a) modifica dello Statuto

b) modifica della carta di vita comunitaria

c) ammissione di nuovi soci

d) scioglimento dell'associazione e liquidazione del patrimonio

- Qualora l'unanimità non fosse raggiunta, trascorso un tempo utile per le dovute chiarificazioni, la delibera potrà essere riproposta per approvazione all'unanimità.

6.2 Il Presidente

Rappresenta con i più ampi poteri l'associazione di fronte ai terzi senza limitazioni di sorta.

È inoltre il garante dell'associazione di fronte ai terzi.

6.3 Il Vice-Presidente

Il vice-Presidente sostituisce a pieno titolo il Presidente in tutti i casi in cui quest'ultimo non può o, per ragioni personali non intende intervenire.

6.4 Gratuità delle cariche

Tutti gli incarichi sono gratuiti.


art. 7 Scioglimento e messa in liquidazione

Lo scioglimento e messa in liquidazione dell'associazione deve essere deliberato dall'assemblea dei soci.

Il patrimonio dell'associazione dovrà in ogni caso essere devoluto in opere di solidarietà secondo gli scopi e finalità dell'associazione.


art. 8 Altre norme

Per quanto non esplicitamente regolato dal presente Statuto, si applicheranno le norme di legge vigenti in materia.