Che botta il preventivo, strada non percorribile Stampa

Venerdì scorso siamo stati a fare un sopralluogo al vecchio asilo con due persone "del mestiere" chiedendo loro un parere e possibilmente un preventivo.
Il verdetto è stato piuttosto secco.
Lo stabile è in condizioni pessime e pensare di recuperarlo/ristrutturarlo comporta una notevole quantità di lavoro, e difficoltà realizzativa.
L'unico elemento 'buono' solo le colonne in mattoni, ma per dire quale peso possono portare occorre far fare degli studi strutturali, cosi come andrebbero fatti sul terreno che è privo di fondamenta.
Inoltre qualsiasi previsione di spesa in casi come questo avrà sempre una postilla che esclude possibili inconvenienti (che vista la situazione sono quasi garantiti). Molto meglio per diminuire gli imprevisti  l'approccio abbatto tutto e ricostruisco.
Ma in questo caso ci hanno confermato dei costi di costruzione da nuovo molto alti. Senza svelare loro il computo metrico del geometra, hanno praticamente sentenziato la stessa cifra: 1 milione di euro. Ci sono i costi di demolizione (50-60mila euro solo per iniziare) i costi di progetto strutturale (che non può fare un geometra, si tratta dei calcoli sul cemento armato... altri 50mila euro per l'ingegnere edile). Ci sono costi alti perché si tratta comunque di recuperare una struttura voluminosa (i costi al mq sono quindi più alti) e particolare (le arcate della facciata non devono essere banalissime da ricostruire). Uno dei muratori ha infine sentenziato: questo progetto potrebbe farlo un danaroso che non ha problemi di spesa, voi mi sembrate dei bravi ragazzi, lasciate perdere!

Eh.

E ci volevano 4 anni per arrivare sino a qui?
Forse no o probabilmente sì. Di fatto questa è la nostra storia.
Di tappe ce ne sono state tante. Le prime ipotesi sul progetto, il gruppo di interesse, lo studio di fattibilità di iniziale, un primo preventivo da 600mila euro (febbraio 2008), il coinvolgimento di ACF, l'accordo con MCF, l'incontro con il comune, disegni/progetti/disegni, svincolo delle belle arti...
È stato un cammino, forse un po' lento, ma abbiamo visto, sperimentato, provato...

Ed ora.

Di certo non significa fermarsi. Anzi credo che comunque vada questo momento possa essere particolarmente propizio per ri-motivarci e ri-lanciarsi.
In concreto:
- a breve trovare l'occasione per incontrarci e parlarne (Maria Grazia manderà delle ipotesi sul prossimo incontro di Combinazione)
- su Gorla Maggiore Giuliano proverà un secondo parere tecnico che ci servirà anche ad argomentare meglio la nostra posizione con il don Giuseppe: il preventivo economico è per noi inavvicinabile. L'unica possibilità per andare avanti è che la proprietà ci ripensi e decida di affrontare in autonomia i lavori di struttura (cosa molto molto improbabile). Se ci consegnano lo stabile a rustico noi potremo realizzare gli impianti e gli interni, che era tra l'altro l'ipotesi iniziale.
- si riparte con la ricerca di strutture. In particolare:
>Gorla Minore, Alberto dice che c'è un asilo, utilizzato sino a pochi mesi fa, e un parroco a cui piacerebbe molto l'idea di una comunità di famiglie. Agli Zanardi e Tomasich il compito di approfondire l'argomento per verificare se è una strada percorribile.
>Castello di Venegono Superiore, forse i tempi sono cambiati, vale la pena di ri-verificare la fattibilità, lo spazio c'è occorre parlarne. Innanzitutto con p. Livio, poi direi in sequenza p. Claudio, p. Corrado (il nuovo provinciale).
>Qualsiasi altra ipotesi.

buon martedi
Davide.